Le erbe di san Giovanni, questo di cui vi parlo è un mazzo che, per tradizione familiare, compongo con le erbe del mio orto raccolte all'alba del 24 giugno, giorno della festa di san Giovanni, per far bene le erbe devono essere ancora bagnate di rugiada perché quella di questa particolare notte è benedetta ed il mazzo che deve essere conservato per tutto l'anno porta beneficio alla famiglia. Le erbe sono tutte erbe buone, il significato a loro attribuito spesso coincide con le loro peculiari qualità erboristiche.
La salvia, da sempre considerata panacea per tutti i mali.
Il basilico, una foglia legata al polso rendeva gli uomini amabili e buoni.
Il sedum, con il succo delle sue foglie si medicavano i piccoli tagli.
La verga d'oro, per i mali delle vie urinarie.
La ruta, ritenuta un talismano contro il maligno, perché, anche se profondamente credenti un po' di superstizione era tollerata ed a braccetto con la ruta ci va l'artemisia, con le stesse qualità e in più ritenuta protettrice di chi si metteva in viaggio.,
Il fiore di prezzemolo, purificante.
La menta, per allontanare gli insetti dalla casa.
La lavanda, per proteggere i corredi e profumarli.
L'alloro, usato per curare le indigestioni.
Geranio odoroso, mia personale aggiunta al mazzo, per combattere le zanzare.
Ed ecco il mazzo di San Giovanni, il suo posto sarà in cucina, appeso all'armadietto delle spezie, fragile e profumato porterà benessere per un anno intero.
Non sono superstiziosa e ma è innegabile il valore delle erbe e quando sono legate ai ricordi belli mi piacciono ancora di più.